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I NOSTRI CONSIGLI PER

SINDROME DEL COLON IRRITABILE

mal di pancia

Parafrasando Einstein, è noto che ogni cosa che la natura ha creato è perfetta per uno scopo preciso. Allora perché trattare come un tubo di scarico o peggio il nostro colon, un organo così importante per l’equilibrio della nostra salute?

L'intestino è il luogo del nostro corpo dove tutto ciò che arriva dal mondo esterno viene elaborato, trasformato e monitorato fino all’espulsione. Quest'organo “sente” tutto ciò che accade nell’organismo, perciò viene spesso definito “secondo cervello” perché comunica con il “primo”, il cervello vero e proprio, quindi il malessere o il benessere di uno influenza automaticamente l'altro. Per svolgere le sue funzioni, l’intestino muove quello che ingeriamo lungo tutti i suoi nove metri di estensione, si serve di un gran numero di enzimi digestivi e di circa nove litri di secrezioni, se si sommano il volume di quelle salivari, pancreatiche, biliari, gastriche e intestinali. L’intestino deve svolgere altresì una sorveglianza immunitaria continua e non può avvalersi solo della popolazione di microrganismi che ospita, ossia del microbiota, costituito da circa 100000 miliardi di cellule che complessivamente pesano un paio di kg.
Ogni volta che si consuma un pasto succulento o una qualunque minestra, la bocca, lo stomaco e l’intestino scompongono gli alimenti fino ad arrivare ai loro composti molecolari, che successivamente vengono assorbiti, separatamente, con meccanismi complessi che li fanno arrivare al sangue e alla linfa, utilizzando al meglio tutto ciò che è vitale per le cellule e scartando ciò che è indigeribile.
Monitorando il lume, poi, l’intestino riconosce i microrganismi e/o le sostanze buone e cattive, e se per esempio avverte un quantitativo di gas alto come volume eccessivo, innesca un allarme provocando dolore. Questo è reso possibile da quello che gli scienziati chiamano il sistema nervoso enterico, oltre 100 milioni di neuroni posizionati lungo le pareti di tutto il canale che rispondono ai continui cambiamenti che avvengono lì dentro. Questi sensori inviano informazioni ad altri circuiti, al nervoso, all’immunitario, all’ormonale, esse vengono elaborate ed integrate, costruendo una rete pluridirezionale di scambio di messaggi. Il punto in cui l’intestino “sente” proprio come un organo sensoriale è il punto di contatto tra mucosa e lume intestinale.


Quando c'è la compresenza di tre fattori fastidiosi, nonchè gonfiore, crampi o dolore ed alterato transito, diarrea o stipsi, si potrebbe trattare di IBS, Sindrome del Colon Irritabile: sindrome indica un insieme di sintomi, intestino sta per tutto l'intestino, anche il tenue, irritabile significa che alla base del disagio c'è un'alterata percezione di stimoli normali (es. gas...). Secondo i criteri diagnostici di Roma III, la sindrome dell'intestino irritabile è un problema riconoscibile poiché ricorrente per almeno 3 giorni al mese, per 3 mesi consecutivi, con un esordio dei sintomi almeno sei mesi prima della diagnosi. Abitualmente la sintomatologia migliora con la defecazione e l'esordio della patologia è associato ad un cambiamento di forma delle feci o ad una variazione di frequenza della defecazione.


Oggi, la terapia farmacologica dona sollievo ai singoli fastidi, al dolore con gli antispastici, alla stipsi con le fibre dietetiche o con lassativi osmotici, alla diarrea con gli antidiarroici. Non conoscendo le cause precise e potendo essere queste numerose (genetica, sistema immunitario, fattori psicologici, microbiota, motilità gastrointestinale, inquinamento ambientale ecc.), non si è in grado di migliorare l’intero quadro clinico. Ciò che sicuramente si può provare a risanare è la funzionalità della parete intestinale in quanto barriera, provando a tutelare la sua integrità e salute. Il termine barriera non è una metafora, né tantomeno è casuale, perché è costituita da elementi meccanici, il muco, che è lo strato che fisicamente protegge le cellule sottostanti e l’epitelio con le sue giunzioni, e poi anche da elementi umorali, immunologici, muscolari e neurologici. Il compito più difficile che ha la parete è essere un filtro selettivo, cioè lasciar passare le sostanze nutritive e scartare quelle nocive, indesiderate o antigeniche e, contemporaneamente non ci deve essere dispersione di acqua ed elettroliti. La permeabilità si può alterare per effetto di stress, dieta di grassi, alcol, farmaci (es. cortisone), radicali liberi, intolleranze, disbiosi. Questa condizione crea perturbazioni, le giunzioni tra le cellule epiteliali vengono allentate, entrano anche i microrganismi, attivano il sistema immunitario e generano lievi reazioni infiammatorie. L’IBS è il risultato di un’aumentata permeabilità, della disbiosi e di un sistema immunitario intestinale iperattivato.

Quali sono dunque i nostri alleati per dare protezione alla parete intestinale? Le resine aderiscono alle cellule dell’epitelio perché recuperino il loro status di forma e i polisaccaridi non digeribili, cioè le fibre alimentari, attraversano tutto il tratto digerente fino al colon, si legano all’acqua, la trattengono e facilitano il transito intestinale. Inoltre, altri solidali amici sono i polifenoli, antiossidanti che non vengono assorbiti e permangono nell’intestino per ridurre il danno da radicali liberi. Oltre alla scelta accurata di un integratore di qualità che contenga queste sostanze, per il quale potrai sempre affidarti al tuo farmacista di fiducia, dovrai moderare il consumo di zuccheri (oligo-, di- e monosaccaridi) e polioli responsabili di processi fermentativi e consumare ciclicamente prebiotici e probiotici per garantire il ricambio del tuo microbiota.


Prenditi cura del tuo intestino, sei ancora in tempo, da lui dipende il tuo benessere!

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