AROMATERAPIA
AROMATERAPIA: una parola che dona benessere!
Quante volte abbiamo bisogno di tirare un “sospiro” di sollievo? Ti manca mai un ambiente che emanava un effluvio speciale? Hai nostalgia di quel sublime piacere che solletica tutti i tuoi sensi e che puoi paragonare all’ascolto della dolce melodia di un pianoforte? Gli odori sono parte della vita, ne costituiscono il valore aggiunto.
Le piante aromatiche creano delle sensazioni che coinvolgono e influenzano l’essere nella sua totalità.
È nota la specificità delle piante aromatiche di possedere degli organi, simili a recipienti, dove sono secrete e stoccate sostanze fluide molto forti per odore e sapore, il cui primo ruolo è difendere la pianta dagli attacchi dei microrganismi, parassiti e/o predatori. Leggere e volatili, le loro molecole si diffondono nell’aria sotto l’azione del sole. La pianta se ne serve per comunicare a distanza e attirare con messaggi profumati gli insetti impollinatori. È antico l’uso delle sostanze estratte da esse, per i loro molteplici benefici. Si chiamano oli, ma non sono grassi; se si mette una goccia di un olio essenziale su un pezzo di carta, essa evapora senza lasciare nessuna traccia.
Per imitare il procedimento che, infallibilmente, segue la natura, senza alterare chimicamente il prodotto ed ottenere, quindi, la più alta qualità degli oli essenziali, non si deve usare nessun solvente, ma optare per una distillazione lenta e prolungata a bassa pressione con vapore acqueo, che permette di estrarre la totalità dei componenti aromatici.
Il vapore invade il serbatoio con le parti interessate della pianta e si carica delle loro molecole aromatiche, viene poi raffreddato nella serpentina e si condensa. L’olio essenziale si separa così dall’acqua per essere raccolto nell’essenza. Ogni olio essenziale ha una composizione chimica specifica e la gascromatografia permette di stabilirne il profilo d’identificazione. Le stesse specie vegetali possono dare oli essenziali diversi: a seconda delle caratteristiche del suolo in cui la pianta è cresciuta (clima, altitudine, sole…), la composizione e le proprietà del suo olio essenziale cambiano. Da qui l’importanza di controllare il profilo chimico e indicare il componente maggiore, responsabile dell’effetto maggiormente significativo (es. timolo per il Thymus). Cosa contengono dunque questi preziosi liquidi? L’analisi rivela composti complessi appartenenti a famiglie chimiche con effetti molto potenti: fenoli, chetoni, mono- e sesquiterpeni, cumarine… un olio essenziale 100% naturale può nascondere fino a 250 molecole! La loro sinergia può originare proprietà rilassanti, digestive, tonificanti ecc., tuttavia bisogna essere prudenti perché possono avere qualche effetto indesiderato, per es. possono essere irritanti.
Sarebbe auspicabile prediligere gli oli essenziali biologici, le cui colture sono curate da produttori specializzati che evitano ogni traccia di inquinanti e lavorano con delle specifiche ristrette che precludono l’uso di erbicidi o insetticidi sintetici e sono soggetti a controlli da parte di un organismo di certificazione indipendente.
Non facciamoci scoraggiare dal prezzo più alto, anzi badiamo sempre bene a sicurezza ed affidabilità. D’altra parte, per ottenere un litro di olio essenziale ci vogliono in media 35 kg di piante, per la lavanda per es. più di 150 kg di fiori. Per scegliere l’olio essenziale che ti piace, non dovrai solo aguzzare l’olfatto, ma badare a piccoli accorgimenti! Il flacone contagocce deve essere in vetro ambrato con chiusura ermetica e sicurezza per i bambini, deve contenere da 5 a 10 ml, il contagocce deve essere calibrato con precisione, 20 gocce equivalgono a 1 ml. La bottiglietta è progettata per erogare esattamente la dose richiesta (numero di gocce e volume) e va inclinata di 45° per non far uscire più prodotto di quello che serve. Un'etichettatura dettagliata evita qualsiasi rischio di confusione: tra le informazioni principali, ci deve essere il nome della pianta (denominazione botanica, genere, specie), la parte utilizzata per l’olio, le molecole principali ed eventualmente il chemotipo, la menzione BIO, il PAO, ovvero quanto resta sicuro l’olio se aperto. Nel flacone originale chiuso, protetto da luce, aria e calore, un olio essenziale si conserva fino a 5 anni.
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